Dopo aver parlato nell’ultimo articolo dell’itinerario e di cosa vedere in Islanda in una settimana, vediamo qui un po’ di informazioni pratiche e consigli. Dal noleggio dell’auto alla scelta degli alloggi: la guida completa per organizzare un viaggio in Islanda fai da te – rigorosamente on the road!
Informazioni e consigli generali per un viaggio in Islanda
Come arrivare: i voli
Per lungo tempo il primo scoglio importante da superare per pianificare un viaggio in Islanda è stato trovare il giusto biglietto aereo: si tratta infatti di un volo a medio raggio (4 ore e mezza dal Nord Italia) su una tratta a lungo coperta solo da compagnie di bandiera. Non dico che oggi sia così scontato trovare un buon prezzo, ma da questo punto di vista le low cost hanno aiutato moltissimo. Prima tra tutte Wizz Air, che è stata infatti la compagnia cui mi sono rivolta per organizzare questo viaggio e che collega Reykjavik a Venezia, Milano, Roma e Napoli. I costi come sempre variano (anche di molto) a seconda delle date e dell’anticipo con cui si prenota, ma in linea generale è abbastanza semplice assicurarsi una tariffa impensabile fino a pochi anni fa. Come preventivo di massima potete considerare circa 200€ a persona andata/ritorno con un bagaglio da 10 kg (in cabina o in stiva, il prezzo è equivalente). Potreste poi essere anche più fortunati, specie se prenotate con buon anticipo.
Non vi racconterò che è divertente atterrare alle 3 e mezzo del mattino perché non è così, né vi mentirò sul fatto che è quasi assodata almeno un’ora di ritardo su ogni volo. Ma intanto possiamo tutti permetterci più facilmente di raggiungere un’isola che già presenta costi altissimi su altri fronti e per questo, secondo me, vale la pena portare pazienza sui tipici inconvenienti da volo low cost.
Aggiornamento 2023: purtroppo Wizz Air ha cancellato la tratta Venezia-Reykjavik, perciò al momento da questa città sembrano non essere più disponibili voli diretti. Rimane invece attivo il volo da Milano sia con Wizz Air sia con Easyjet.
Quanti giorni servono e quando andare
Partiamo da una premessa: in questo articolo parliamo di un itinerario primaverile/estivo, ogni ragionamento sarebbe molto diverso per un viaggio invernale. In una destinazione come l’Islanda scegliere di partire un mese anziché il successivo può voler dire trovare aperte alcune strade o meno (vedi la sezione sul noleggio auto e la guida), ma questo è un ragionamento che vi servirà solo se volete inserire nell’itinerario delle mete dell’interno.
Le considerazioni di base sono quindi due:
– Se l’itinerario si limita al Ring, ovvero la strada asfaltata che gira intorno all’isola toccando pressoché tutti i principali punti di interesse più noti d’Islanda, qualsiasi momento tra aprile e ottobre è buono. Cambieranno le ore di luce e le temperature e al di fuori dei mesi estivi potreste trovare un po’ di neve qua e là.
– Se volete invece addentrarvi nelle zone centrali, dovrete scegliere per forza di cose i mesi estivi, quando si può essere certi di trovare aperte tutte le strade. In linea di massima gran parte delle strade interne apre infatti da metà a fine giugno, a seconda delle condizioni e del meteo.
Quanto al numero di giorni, per questa come per altre destinazioni la mia risposta tende ad essere simile: è chiaro che più tempo avrete a disposizione meglio sarà, ma non lasciate che sia questo a fermarvi dall’organizzare un viaggio in Islanda. Se avete due settimane perfetto, ma se ne avete solo una va bene ugualmente, pianificherete l’itinerario di conseguenza e se vorrete tornerete in futuro. Ad ogni modo, se in questo momento dovessi dirvi qual è per me il lasso di tempo perfetto vi direi 10 giorni, e nel prossimo paragrafo vi spiego anche perché.
Integrazioni e modifiche all’itinerario
Come accennavo poco più su, il mio itinerario non è il migliore né è per forza adatto a tutti. In generale qualsiasi itinerario andrebbe costruito su di noi, su cosa ci interessa fare e vedere e sui nostri ritmi. In molti sconsigliano di percorrere l’intero Ring in una settimana ed è vero che è impegnativo, ma ci conosco come viaggiatori e so che arrivando alla camera successiva troppo presto la sera ci saremmo annoiati – e pentiti di non aver visto di più. Questo però dipende appunto dalle nostre caratteristiche, dal nostro amore per gli on the road e dall’abitudine ad affrontarli, oltre al fatto che non avevamo in programma trekking o altre attività che per forza di cose ci avrebbero tenuti più a lungo in un posto.
Ci sono mille e più modifiche che si possono apportare a questo itinerario e soprattutto integrazioni se avete più tempo a disposizione. Con l’esperienza fatta e con 10 giorni anziché 7, quello che consiglierei io è di fermarsi almeno un giorno pieno nei Fiordi Occidentali – in particolare avrei visitato volentieri le scogliere di Látrabjarg per avvistare i puffin – e di fare un’incursione nell’interno dell’isola a Landmannalaugar. Al momento del mio viaggio non avrei comunque potuto farlo perché la strada era ancora chiusa, ma è sulla lista di cose da vedere in futuro.
Quanto costa un viaggio in Islanda e come risparmiare
Inutile mentire, l’Islanda ha fama di essere una destinazione costosa e lo è. Perlomeno è costosa quanto altri Paesi della Scandinavia. Ciò non significa che non si possa trovare il modo di risparmiare qualcosa così da rendere il viaggio meno difficile. Le spese fisse che dovete considerare sono il biglietto aereo, il noleggio dell’auto e la prenotazione degli alloggi, mentre tutte le attrazioni sono spettacoli naturali e quindi gratuite. I fattori che possono o meno far lievitare i costi di un viaggio in Islanda sono invece il cibo e le escursioni/attività organizzate.
Per risparmiare il primo consiglio è l’anticipo: prenotare prima possibile vi permetterà di assicurarvi le migliori tariffe su volo, noleggio e alloggi, che si esauriscono molto in fretta in alta stagione. Scegliete poi stanze con cucina privata o in comune: come vi scrivo più giù nella sezione “Dove dormire” la differenza di costo è spesso minima e nelle guesthouse è abitudine prepararsi la cena la sera, perciò potrebbe essere anche un’occasione per scambiare due parole con altri viaggiatori. Considerate che i pasti al ristorante costano di media dai 25/30€ a testa in su, per le preparazioni più basiche come hamburger o zuppa. A pranzo con i cosiddetti “menu del giorno” si risparmia qualcosa, ma è comunque una spesa da considerare. Vi rassicuro anche sul fatto che al supermercato troverete di tutto, compresa pasta e sughi pronti, quindi non preoccupatevi troppo di questo aspetto – come ho visto in alcuni forum.
Quanto alle escursioni o tour organizzati, è chiaro che dipende da cosa volete fare e vedere ma è una delle voci di spesa che possono far alzare più velocemente il budget. Ad esempio: avrei prenotato volentieri un’escursione in motoslitta sul ghiacciaio, ma per 200€ a testa questa volta ho preferito evitare. Costi a parte, troverete una lista senza fine di attività particolari ed interessanti da non perdere: vi basta dare un’occhiata a Civitatis o Getyourguide per farvi un’idea.
Come vestirsi per un viaggio in Islanda: qualche consiglio
Come ci si veste per un viaggio in Islanda? Questa domanda ha mandato un po’ in crisi anche me prima di partire. Capire davvero se fa freddo e quanto fa freddo dalle App di previsione meteo è molto difficile, e se poi piove? E se faccio escursioni? Con il senno di poi mi sento di rassicurarvi abbastanza: a meno di non viaggiare in inverno – lì tornerei ad essere la prima in ansia – e di non fare attività particolari, non vi serviranno molte cose. Personalmente consiglio:
– abbigliamento a strati non ingombrante perciò t-shirt, maglie termiche, maglioncini leggeri o pile, più una giacca a vento impermeabile;
– pantaloni comodi, da trekking vanno benissimo e se avete qualcosa di impermeabile/antivento ancora meglio;
– scarpe da trekking comode;
– berretto, indispensabile!
Il fastidio maggiore è dato spesso dal vento più che dal freddo, perciò è bene avere sempre la giacca e il berretto a portata di mano. Si può fare anche senza abbigliamento tecnico? Direi di sì, ma è comodo, efficace e occupa meno spazio in valigia. Non serve fare investimenti troppo onerosi, io ad esempio mi sono trovata molto bene con queste cose prese alla Decathlon: giacca | maglia termica | scarponcini | berretto.
Noleggio auto in Islanda
Per organizzare un viaggio in Islanda e godersi davvero il percorso un’auto è indispensabile, questa è una terra da on the road. Il noleggio auto è uno dei costi principali da sostenere ma con qualche accortezza è possibile risparmiare, a partire dall’anticipo: prima si prenota meglio è, soprattutto nei mesi estivi. Potete confrontare le tariffe sui principali comparatori, ma anche cercare una compagnia locale cui rivolgersi in modo diretto.
Personalmente mi sono affidata ai ragazzi di Icerental 4×4 trovandomi molto bene: l’ufficio si trova vicino all’aeroporto di Keflavik – con servizio navetta – ed offrono un parco auto ben fornito, buoni prezzi e diverse condizioni molto utili tra cui cancellazione gratuita fino a 48 ore prima del noleggio, check in online, chilometraggio illimitato. Mi hanno lasciato anche un codice sconto da condividere: inserendo il codice Mangiaviaggiaama al momento della prenotazione potrete avere il 10% di sconto sul totale.
In questo periodo storico, a causa della crisi dei conduttori e della carenza generale di automobili i costi del noleggio sono schizzati alle stelle un po’ ovunque perciò è difficile fare un ragionamento sui prezzi abituali. Facendo però delle stime approssimative, potete considerare un prezzo minimo di 400€ per una settimana di noleggio. Prenotando con buon anticipo potete trovare un SUV con 600€/settimana o meno, mentre più cercate un’auto a ridosso della partenza più le cifre possono arrivare ai 1000€ e oltre. A questo va poi aggiunta l’assicurazione: la copertura standard è sempre inclusa, potete aggiungere qualcosa per eliminare la franchigia ma soprattutto vi consiglio di integrare con delle coperture specifiche. Da queste parti pare sia utile in particolare l’assicurazione “sand and ash”, che copre i danni causati da sabbia e cenere portati dal vento ad alte velocità.
Per approfondire il tema del noleggio vi rimando anche alla guida che ho pubblicato qui, con diverse informazioni generali per qualsiasi on the road.
Guidare in Islanda: 4×4 o non 4×4?
La domanda che ci si pone più spesso durante la pianificazione di un viaggio in Islanda è però un’altra: mi serve davvero un’auto 4×4 o posso accontentarmi di due ruote motrici? A mio avviso la risposta è no, non serve. Il 4×4 è obbligatorio per legge solo sulle cosiddette F-Road, non semplici sterrati ma piste, strade di montagna molto tecniche che sono consigliate a chi ha comunque una buona dimestichezza alla guida poiché possono essere impegnative da affrontare. Sono aperte solo nel periodo estivo e alcune prevedono la necessità di guadare dei fiumi.
Per informazioni sempre aggiornate sulle condizioni delle strade in Islanda e sulla loro apertura salvatevi il link del sito ufficiale: road.is.
A fare la differenza, se volete percorrere solo il Ring e qualche sterrato più tradizionale, è un’auto ben alzata da terra. Il mio consiglio quindi è di investire su un SUV, se poi allo stesso prezzo o poco più trovate un 4×4 benissimo, altrimenti risparmiate quei soldi e investiteli piuttosto in una copertura completa. E a proposito di coperture, ricordate che nessuna assicurazione, di nessuna compagnia di noleggio, vi riconoscerà danni al veicolo causati al sottoscocca o dall’acqua durante il guado di un fiume. Non avventuratevi troppo se non siete preparati.
Detto questo, la verità è che si tratta di una di quelle indicazioni che tutti finiamo per ascoltare e dimenticare subito dopo, anche per me è stato così: per comodità o timore di trovarci in situazioni che lo richiedono si tende infatti a scegliere un’auto 4×4, così da non correre alcun rischio.
Dove dormire in Islanda
La scelta di una tipologia di alloggio anziché un’altra può incidere molto sul costo complessivo di un viaggio on the road sull’isola. Se escludiamo l’opzione campeggio e/o noleggio di un van o camper attrezzato (una scelta che io avevo escluso, ma vi segnalo più giù un paio di link), si possono trovare principalmente tre tipologie di camera:
1. Camere di hotel: sono disponibili soprattutto nelle città più sviluppate e questo in Islanda limita abbastanza il campo, poiché ci sono ampie aree remote e villaggi più piccoli tra una città e l’altra.
2. Camere in guesthouse: simili a un B&B, possono trovarsi ad esempio all’interno di una fattoria e sono quindi disponibili in modo più capillare sul territorio. Molte di queste mettono a disposizione dei viaggiatori una cucina in comune in cui è possibile prepararsi i pasti, di solito è specificato nella descrizione ma in caso contrario vi consiglio di leggere un po’ di recensioni per conferma. Spesso offrono anche la colazione e c’è un’area comune con caffè&tè a disposizione tutta la giornata.
3. Appartamenti privati: veri e propri appartamenti nelle città o spesso casette isolate. Rappresentano una bella esperienza per godersi le zone più selvagge dell’Islanda ed hanno piccola cucina interna.
I costi? Per due persone calcolate tra i 100€ ed i 150€ a notte a seconda di zona, tipologia e stagione. La differenza di prezzo tra un alloggio con o senza cucina, con o senza bagno privato spesso non è così elevata, una grossa discriminante per risparmiare qualcosa è solo l’anticipo. Se viaggiate in estate vi consiglio quindi di pianificare l’itinerario di massima il prima possibile e bloccare delle camere, perché gli alloggi migliori (e più economici) si riempiono in fretta.
Come accennato c’è una quarta strada rappresentata dal campeggio e dai van attrezzati. Ne vedrete moltissimi per strada, personalmente ho preferito la comodità di una camera con bagno quindi non ho più informazioni ma vi lascio un paio di link di società che noleggiano van e camper: Rent.it e Happy Camper.
Qui vi riporto invece le strutture in cui ho soggiornato durante il mio viaggio, mi sono sempre trovata bene quindi ve le posso consigliare tutte.
– Hotel Von: un bell’hotel in pieno centro a Reykjavik, con camere moderne e macchina del caffè a disposizione degli ospiti nella hall. Ottimo rapporto qualità/prezzo, specie se si trova una buona offerta.
– Farmhouse Lodge: camere con una bella vista poco lontano dalla spiaggia nera di Reynisfjara, la colazione è inclusa e c’è un’ampia sala comune con cucina e area giochi/relax. Tranne che la prima sera (quando comunque sapevamo di arrivare molto tardi) siamo sempre riusciti a prepararci la cena dove dormivamo, risparmiando così molto sui pasti. Unico contro da segnalare: non c’erano tende oscuranti e quando il sole non tramonta mai può diventare fastidioso.
– Apotek Guesthouse: a Höfn, camera ampia e colazione inclusa. La cucina non è segnalata e la reception non è sempre presidiata quindi all’inizio ho pensato proprio non ci fosse, ma ero sicura di aver controllato descrizione e recensioni al riguardo quindi ho insistito un po’ nell’esplorazione. Se dovesse capitare anche a voi: si tratta della porta di fronte al banco della reception, una cucina ben fornita con anche lavatrice.
– Studlagil Canyon Country Home: la prima casetta del viaggio, una sorta di mini appartamento completo di tutto adiacente al parcheggio della piattaforma panoramica su Studlagil Canyon. Questa casetta è stata anche il motivo per cui ho scoperto il canyon, ho colto quindi l’occasione per visitarlo e per dormire lontano da tutto. Molto carina e appunto completa, anche la cucina è ben fornita di ciò che può servire.
– Ondolfsstadir Guesthouse: questa è stata la camera che ho pagato di più e che ha alzato la media complessiva, ma è stata anche una prenotazione tardiva e quindi vale come conferma che in Islanda l’anticipo può fare una gran differenza. Inizialmente avevo infatti prenotato un’altra camera, poi ho deciso di cambiare rivedendo l’itinerario (avevo previsto di dormire ad Akureyri ma ci avrebbe costretti a tornare indietro la mattina successiva per l’escursione in barca a Husavik). Ad ogni modo anche se il prezzo è stato più alto si tratta di un’ottima guesthouse, con proprietaria attenta e disponibile ed una grande cucina attrezzata.
– Hvammstangi Cottages: altra casetta nel piccolo paese di Hvammstangi, molto carina e tranquilla, completamente in legno. Unico contro da segnalare: non erano presenti alcune dotazioni di base per cucinare che invece abbiamo sempre trovato in tutte le altre stanze, ad esempio olio e sale.
– Guesthouse Hof: ultima casetta a Hof, vista mare sulla penisola di Snaefellsnes. All’interno della guesthouse ci sono sia camere con bagno in comune in un edificio centrale, sia casette in legno ognuna divisa in due camere distinte con bagno privato. La cucina comune è in un altro edificio, c’è tutto ciò che serve ma potrebbe beneficiare di un bel rinnovamento. Ci sono dei lavori in corso, forse i proprietari stanno già provvedendo.